Don Riccardo Battocchio in questi ultimi anni ha ricoperto molti incarichi importanti, segno della stima unanimemente condivisa. La sua ordinazione a vescovo di Vittorio Veneto avvenuta nel pomeriggio di ieri, domenica 25 maggio, nella Cattedrale, ha suscitato nel Seminario di Padova una gioia profonda e un senso di riconoscenza per il cammino che ha condiviso con tanti di noi.

È un momento in cui il volto familiare di un sacerdote, di un docente, di un collega e, per molti, di un amico, diventa figura di riferimento per una porzione più ampia del popolo di Dio. Per chi ha avuto la grazia di vivere con lui tempi più quotidiani – nei corridoi del Seminario o nei silenzi delle sale della biblioteca – questa nomina si intreccia a ricordi concreti, semplici e preziosi.

Tra i luoghi più legati alla sua vita in Seminario c’è senz’altro la nostra preziosa Biblioteca. Grazie alla sua direzione, dal 2005 al 2019, essa ha visto rivoluzionata la sua missione diventando non solo un luogo di studio, ma un luogo in cui si è respirato un modo di essere Chiesa: serio ma non austero, accogliente, dialogante. Don Riccardo, con la sua presenza umana e sapiente, ha saputo essere l’artefice di questa visione. Chi lo ha incontrato lì, in sala di consultazione o in una delle tante conversazioni informali, ricorda la sua capacità di ascolto, la grande curiosità per i diversi percorsi di ricerca che gli studiosi realizzavano, l’arte di valorizzare le intuizioni e le competenze altrui. Soprattutto, si avvertiva in lui la convinzione profonda che questo lavoro, quello del bibliotecario, se vissuto nella Chiesa è un atto di carità. La rete di relazioni personali e istituzionali che il Direttore ha tessuto ha dato impulso ad una stagione di rinnovamento di cui ora raccogliamo l’eredità, cercando di esserne all’altezza.

Don Riccardo non è mai stato solo “il teologo” o “il docente”, ma un compagno di cammino che ha unito rigore intellettuale, grande sensibilità umana, senso dell’umorismo e il talento di valorizzare le capacità di chi ha lavorato con lui. Abbiamo avuto per anni un grande esempio di come si possa realizzare concretamente quella funzione pastorale che una biblioteca ecclesiastica deve avere come suo scopo principale, senza cedere alla tentazione dell’astrazione o della chiusura. Le porte della biblioteca sono state aperte a studenti, docenti e visitatori divenendo un crocevia vivo e stimolante. Anche una biblioteca può raccontare la Chiesa e qui, tra libri, don Riccardo ha seminato molto.

Nel nuovo compito che lo attende, siamo certi che don Riccardo porterà con sé quello stile che lo contraddistingue: uno sguardo profondo, sereno e sapiente ma calato nella viva realtà e una parola misurata, luminosa e autorevole. Nel pensarlo oggi vescovo, ci portiamo dietro l’immagine di un sacerdote che ha saputo coniugare ricerca e servizio, dottrina e dialogo.

Oggi, la comunità del Seminario lo accompagna con la preghiera e con stima sincera e ringrazia per quel tratto di strada vissuto insieme.

Che il Signore continui a guidare i suoi passi perché possa essere segno vivo del Vangelo nella Chiesa e nel mondo.

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