Voci di donne dall’antichità. Voci, grida e anche silenzi, che a distanza anche di mille anni non perdono forza e fascino. È stato possibile ascoltarle attraverso le pagine di manoscritti e libri a stampa che sono custoditi nella Biblioteca Antica del Seminario. È qui, infatti, che ha fatto tappa la prima edizione di “Antica.mente, il Festival della cultura classica e delle letterature antiche”, organizzato dal Centro Interdipartimentale di Ricerca Studi Liviani dell’Università di Padova.

Il tema del Festival “Ad armi pari. Voci di donne dall’antichità”, racconta storie di donne impegnate in un lungo e faticoso percorso per conquistare la parità di genere contro pregiudizi e prevaricazioni. Una riflessione intensa dei testi sulle loro parole, sulla loro poesia.

Accolti dalla Direttrice della Biblioteca Antica, Giovanna Bergantino – che da perfetta padrona di casa ha ripercorso, a grandi line, la storia di questo luogo prezioso di cultura che guida dal 2019 – i numerosi partecipanti hanno assistito a una appassionante lezione a due voci su donne.

Dopo aver sottolineato come attraverso i testi classici si possa esplorare un tema cruciale della società di oggi come quello della parità di genere, Martina Elice, direttrice del Centro di Ricerca “Studi Liviani” ha presentato i due relatori: il Professore Rino Modonutti, studioso di letteratura medievale e umanistica e la Professoressa Federica Toniolo, docente di storia della miniatura dell’Università di Padova. Due straordinari studiosi e divulgatori che hanno intrecciato storie di donne, ora autrici, ora rese famose dagli scritti di altri uomini, ora straordinarie curatrici di manoscritti. Si è partiti da Saffo per approdare a Lucrezia Cornaro Piscopia e a Suor Angelica Tarabotti, la giovane veneziana costretta a vivere in convento e autrice di “Inferno monacale”. In primo piano anche tre grandi autori: Dante affascinato e prostrato davanti alla “sua” Beatrice, Petrarca con Laura e Boccaccio autore del “De mulieribus claris” dedicato a 106 donne famose, dalla biblica Eva a Giovanna, regina di Gerusalemme e di Sicilia.

Beatrice trafigge Dante (dal ms 67)

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